| Miti e leggende dell'origine di Tivoli tratto dal libro di Renzo Mosti "Storia e monumenti di Tivoli"
La mitica origine di Tivoli è annotata, nella più antica citazione annalistica fondata sulla tradizione orale, da Catone il Censore (234-149 a.c.), il quale riferisce che Catillo di Arcadia, fuggito con Evandro dall'Ellade insanguinata dalla lotta di Eteocle e Polinice nel periodo della guerra dei Sette contro Tebe, sarebbe giunto in Italia fondando la città, che sarebbe quindi una colonia greca. Questa tradizione, che ha avuto maggior fortuna presso i poeti latini dei secoli successivi, è stata ripresa ed ampilata da Solino (III o IV sec. d.c.) il quale, sulla testimonianza di Sestio, peraltro sconosciuto, riferisce che Catillo sarebbe partito alla volta dell'Italia, dopo la morte del padre Anfiarao, alla testa di una schiera di argivi destinati ad esulare da Argo nel Peloponneso in cerca di nuovi lidi, secondo il rito della "primavera sacra": in Italia sarebbero poi nati i suoi tre figli, Tiburto, Corace e Catillo, i quali avrebbero scacciato i Siculi, fondatori del primitivo nucleo abitato, dando alla città restaurata il nome di Tibur dal nome del maggiore di loro tre. Dionisio di Alicarnasso (60 a.c.-8 d.c.),attingendo alla fonte di Antioco di Siracusa (V sec. a. c.), narra invece che Tibur fu fondata dai Siculi 462 anni prima della fondazione di Roma, adducendo a prova il fatto che, ancora al suo tempo, un quartiere della città si chiamava Sicelicum. Abbiamo pertanto due tesi principali: la prima attribuisce ad una colonizzazione greca, sovrappostasi ad un nucleo abitato di Siculi, la fondazione della città vera e propria; la seconda attribuisce ai Siculi sia la creazione del primitivo nucleo abitato, sia la fondazione della città senza l'intervento della colonia greca. non manca poi una terza tesi riferita da Diodoro Siculo (I sec. a.c.) secondo il quale la città fu fondata dai Latini, uniti da affinità linguistica con i Siculi. La tradizione della fondazione ad opera di una schiera greca, accolta dagli storici tiburtini, ha indotto nel 1908 uno studioso locale, Raffaele Del Re, ad indicare in aprile il mese della probabile fondazione di Tivoli, nella considerazione che in questo periodo dell'anno le antiche popolazioni greche compivano il rito della "primavera sacra", oppure quello solenne della fondazione delle città.Il Del Re propose inoltre, per comodità celebrativa, la data "mobile" della prima domenica del mese, ma la consuetudine si è ormai consolidata sulla data fissa del 5 aprile, nella cui ricorrenza viene tradizionalmente celebrato il Natale di Tivoli
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